Il prezzo del grano, cosa influenza le quotazioni di mercato, di cosa necessita la filiera: questi sono stati i temi affrontati da Filippo Schiavone, componente della giunta nazionale di Confagricoltura, intervenuto a Casa Italia su Rai 2.
Schiavone ha fatto riferimento anche alla prima riunione della cabina di regia sui controlli della filiera grano-pasta che si è svolta di recente al ministero, durante la quale il ministro Lollobrigida ha garantito che ci saranno più controlli e che saranno più rigorosi, questo per garantire la tracciabilità dell’intera filiera.
Il rappresentante di Confagricoltura ha anche accennato alla scadenza dell’obbligo di indicazione sulle confezioni dell’origine in etichetta del grano duro, sottolineando come sia necessaria non una proroga, ma una stabilizzazione definitiva della norma, che garantisce sia il consumatore, sia il produttore, la cui produzione verrebbe così valorizzata.
Schiavone ha anche affrontato appunto il tema dei prezzi, ricordando come il grano duro, in quanto commodity, sia soggetto alle quotazioni mondiali. “E’ necessario che l’Italia, che con la sua produzione di 4 milioni di tonnellate, gioca un ruolo importantissimo in Europa, si doti di un piano cerealicolo nazionale” ha aggiunto poi il componente della giunta confederale.
Due sono i passi fondamentali per una valorizzazione e una stabilizzazione del comparto grano: investire sui contratti di filiera con una dotazione finanziaria maggiore dell’attuale (circa 15 milioni di euro) e favorire l’aggregazione dell’offerta.