PSR, La macchina non ha funzionato

Schiavone: la pazienza degli imprenditori agricoli ha superato i limiti dell’umana sopportazione

Gli articoli giornalistici sui rischi di perdita dei fondi europei da destinare al finanziamento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Puglia per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di spesa previsto per il 2019, confermati dall’AGEA (agenzia per le erogazioni in agricoltura), stanno fortemente preoccupando il mondo imprenditoriale agricolo.

Sono arcinoti i problemi che hanno determinato i ritardi nella spesa, basti pensare ai ricorsi pendenti presso le autorità competenti per le misure riguardanti gli investimenti in immobilizzazioni materiali e l’insediamento dei giovani in agricoltura; ma prima che eventuali tagli di contributi o slittamento della spesa prevista al 2019 al 2020 (è utile ricordare che in tal caso nel 2020 la Regione Puglia dovrà spendere tutto il non speso nel 2019 più quanto previsto per il 2020, quindi circa 500 milioni di €) diventino oggetto di polemica politica in vista della competizione elettorale regionale della prossima primavera è giusto che la Regione Puglia spieghi cosa effettivamente dobbiamo aspettarci nell’immediato e nel 2020.

Siamo certi che non ci sia stato dolo da parte della struttura regionale nell’accumulare i noti ritardi, ma non possiamo non esternare la nostra perplessità nel constatare che a distanza di anni (i bandi “incriminati” datano 2016) nessuno abbia avuto l’umiltà di riconoscere che a monte dei ricorsi c’erano meccanismi tecnici (ideati esclusivamente dalla Regione Puglia) probabilmente non funzionanti nel contesto locale.

Siamo oltremodo preoccupati nell’aver sentito l’ex assessore regionale all’agricoltura Di Gioia, in piena seduta consiliare regionale, denunciare la gravità della “modifica ex-post” del bando dell’operazione 4.1.A (investimenti strutturali per gli imprenditori agricoli)  insita nella determinazione 230/2019 (rettifica modalità e termini presentazione documentazione probante la sostenibilità finanziaria e il possesso dei titoli abilitativi) che potrebbe determinare ulteriori ritardi di spesa innescati da “nuovi” filoni di ricorsi.

Insomma, qualcuno risponda al mondo imprenditoriale del settore primario, la cui pazienza ha superato ampiamente i limiti dell’umana sopportazione.

Confagricoltura Foggia

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