Europa, innovazione e credito: sono stati questi gli argomenti portanti al centro della tre giorni di Intersud ANGA (la riunione annuale delle delegazioni dei giovani imprenditori di Confagricoltura delle regioni meridionali) che quest’anno si è tenuta a Foggia e conclusasi domenica 28 novembre.

Una edizione, questa, svolta in Capitanata, particolarmente rilevante perché nuovamente in presenza dopo il blocco forzato a causa COVID. Tra confronti di approfondimento e formativi, alternati con momenti conviviali, i giovani imprenditori di Confagricoltura si sono ritrovati per fare il punto delle esigenze del settore nei diversi territori del Mezzogiorno.

Tra gli ospiti della tre giorni il presidente nazionale Anga, Francesco Mastrandrea e il vice presidente Giangiacomo Arditi. Mentre a fare gli onori di casa sono stati il presidente di Anga Foggia,  Antonio Andreano e quello regionale  Donato Maria Dell’Aquila. Tra i relatori anche il presidente di Confagricoltura Foggia e componente della Giunta nazionale, Filippo Schiavone.

Ancora una volta al centro del dibattito i problemi del settore agricolo: dalla mancanza di manodopera qualificata, all’innalzamento esponenziale dei costi delle materie prime, alle modifiche che saranno introdotte con la  nuova PAC. Queste e le altre difficoltà possono, però, essere superate con un cambio di passo e di mentalità. Per i giovani di ANGA, per la riaffermazione della centralità del settore nelle politiche di sviluppo, è indispensabile che le nuove generazioni trovino il modo di lavorare in squadra attraverso reti d’impresa, puntando alla crescita dimensionale delle aziende, all’innovazione e alla formazione degli imprenditori agricoli.

La tre giorni di Foggia è stata anche l’occasione da parte dei giovani di Confagricoltura per impostare nuove metodologie di intervento. All’inizio del prossimo anno saranno, infatti, operativi gruppi di lavoro che elaboreranno proposte concrete su temi specifici quali: rapporto con le banche, accesso al credito e  nuovi strumenti finanziari per le start up agricole.

“Anche perché – è stato rimarcato da tutti i giovani dirigenti di ANGA intervenuti – l’agricoltura come hobby, è un lusso che possiamo e dobbiamo lasciare ad altri Paesi. Per noi si tratta di un settore strategico per la crescita socio-economica del territorio”.