L’andamento dei prezzi di un prodotto come il grano è condizionato da fattori e dinamiche internazionali tali che difficilmente possono essere contrastati a livello locale. Un principio che resta valido anche in queste settimane che sembrano registrare alla Borsa Merci della CCIAA di Foggia quella auspicata tendenza al rialzo, finalmente positiva per il mondo agricolo.
Ma – evidenziano da Confagricoltura Foggia che raccoglie i più importanti produttori di Capitanata – trovare soluzioni in grado di incidere sulle dinamiche di formazione ed ottenere remunerazioni adeguate agli investimenti fatti rimane una esigenza primaria per le aziende di settore. Perché solo così la cerealicoltura foggiana riuscirà a mantenere quella centralità produttiva per il grano duro raggiunta a livello nazionale ed europeo.
Per ottenere questo – argomenta il presidente dell’associazione Filippo Schiavone – appare fondamentale rafforzare i rapporti interprofessionali lungo tutta la filiera. Solo un sano rapporto tra categorie può aiutare a determinare un prezzo congruo per i produttori di Capitanata. Ma al tempo stesso – rimarcano dall’associazione di categoria – la domanda del nostro grano si modifica e si modella nel corso dell’anno secondo logiche di mercato macroeconomiche che nessun singolo produttore è in grado di contrastare.
Per tale ragione, fermo restando le congiunture internazionali, conferire il grano alle Organizzazioni di prodotto o alle Cooperative di agricoltori, in grado di fare massa critica e gestire in modo adeguato gli equilibri tra domanda e offerta, appare la soluzione migliore per i cerealicoltori. Solo mettendo in campo vere politiche di sistema per la categoria si potrà valorizzare in modo adeguato – conclude Schiavone – la qualità del nostro prodotto e il lavoro degli agricoltori di Capitanata”.