“Sull’etichettatura degli alimenti non si può continuare a procedere in Europa in ordine sparso. Intervenga al più presto Bruxelles, adottando un sistema comune di classificazione degli alimenti, basato esclusivamente sulle più rigorose valutazioni scientifiche”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo l’annuncio che la Germania intende adottare un sistema di etichettatura degli alimenti ‘Nutri-score’, conosciuta più semplicemente come classificazione ‘a semaforo’ degli alimenti. L’annuncio è arrivato dal ministero tedesco dell’Agricoltura che non ha indicato, al momento, la data di entrata in vigore del sistema.
“Abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà a questo tipo di classificazione del food che riteniamo fuorviante, perché mette all’indice numerosi prodotti riconosciuti universalmente sani, a partire dall’olio extravergine d’oliva – ha osservato Massimiliano Giansanti -. L’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per numero di prodotti agroalimentari riconosciuti a denominazione d’origine protetta (DOP) e ad indicazione geografica protetta (IGP), molti dei quali diventano ‘a rischio’ con l’etichettatura a semaforo”.
Emblematica la situazione che si è determinata in Spagna – ha indicato Giansanti -. Era stato deciso il varo del ‘Nutri-score’. Poi è stato deciso lo stop, perché l’olio d’oliva sarebbe rientrato nella categoria dei prodotti a rischio nel paese che è il primo produttore al mondo. Ufficialmente, si sta cercando una versione mediterranea del sistema.
L’etichetta Nutri-score classifica gli alimenti utilizzando due scale correlate: una cromatica divisa in gradazioni dal verde al rosso, ed una alfabetica comprendente lettere dell’alfabeto; si classificano gli ingredienti come ‘buoni’ (fibre, frutta) o ‘cattivi’ (grassi, zuccheri, sodio). Ma non è così che si fa una corretta informazione alimentare, occorrono piuttosto adeguate iniziative educazionali – ha spiegato Massimiliano Giansanti -. La catalogazione rossa dà l’idea di una situazione di pericolo per la salute, ma non è il prodotto in sé che è dannoso, bensì il suo uso non corretto. Invece una dieta alimentare con consumi equilibrati è proprio quella mediterranea che raccomanda prodotti genuini e unici, che fanno bene e che, in alcuni casi, come l’extravergine, sono anche nutraceutici”.
“Oltre tutto – ha concluso il presidente di Confagricoltura – si rischia di compromettere anche l’export agroalimentare italiano; del tutto ingiustificatamente, visto che la dieta mediterranea è riconosciuta come validissima dal mondo scientifico”.