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Anche l’ultimo intoppo è stato rimosso e così, finalmente, le nostre aziende potranno godere di un iter più veloce per la costruzione di capannoni e immobili per l’attività di trasformazione di prodotti agricoli, aumentando l’indice di fabbricabilità, ove non sia possibile l’attività di recupero e/o riconversione delle strutture preesistenti complementari ed accessorie all’attività principale”.
Esprime soddisfazione Confagricoltura Foggia per la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha finalmente fatto chiarezza sulla disposizione in materia urbanistica, prevista dalla legge della Regione Puglia n.39 del 30 novembre 2021 su proposta del consigliere Tutolo, contro cui era stato presentato ricorso.
La suprema Corte, per la parte in questione, si è pronunciata in modo chiaro dichiarando inammissibile il ricorso ed esplicitando che: gli interventi consentiti da tali disposizioni non riguardano gli insediamenti residenziali in zona agricola e che si fa chiaramente riferimento a fabbricati che devono avere destinazione produttiva, e non dunque residenziale.
“La Corte – evidenzia Filippo Schiavone presidente di Confagricoltura Foggia – ha ben compreso la ratio di una norma che ha come suo unico fine quello di permettere alle aziende agricole di non sottostare a limiti burocratici che impediscono al settore di esprimere tutte le sue potenzialità.
Vincolare, particolarmente sul nostro territorio, la costruzione di immobili funzionali alla attività imprenditoriale a parametri vecchi e superati significa non permettere al settore primario di consolidarsi e diversificare. Ribadiamo – conclude Schiavone – che la tutela e la salvaguardia del territorio è l’attenzione principale dei veri agricoltori pugliesi. Perché la terra rimane il primo fattore di produzione per le nostre aziende”.