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Una gestione delle colture arboree, con una particolare attenzione a quelle superintensive, per aumentare e migliorare la produzione agricola garantendo al tempo stesso la sostenibilità ambientale: è questo l’obiettivo del progetto di sviluppo ATMiRCap, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del PSR Puglia 2014/2020 Misura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”.
Dopo poco più di un anno di lavoro il partenariato, guidato da Confagricoltura Foggia e coordinato dal Responsabile Scientifico, prof. Giuseppe Lopriore, dell’Università di Foggia, ha illustrato i primi risultati nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede provinciale di Confagricoltura Foggia mercoledì 30 marzo.
Un progetto che punta ad aumentare la produzione agricola dei sistemi arborei abbattendo costi di produzione ed impatto ambientale, ma che, come ha detto in apertura il direttore di Confagricoltura Foggia, Giuseppe Campanaro ha scontato alcuni problemi legati alla pandemia. Ampio il partenariato che vede coinvolto, oltre all’associazione di categoria e l’Università di Foggia, quattro aziende produttrici, l’organizzazione di prodotto Oliveti Dauni ed altri soggetti privati per l’assistenza tecnica.
Con ATMiRCap si punta all’individuazione e all’applicazione di piani di gestione colturale di oliveti e mandorleti, in particolare quelli superintensivi e intensivi, che includano metodi e tecniche a supporto della ‘customizzazione’ degli interventi da attuare sulla base delle caratteristiche di ciascun impianto arboreo e della situazione in campo. Un’arboricoltura ‘di precisione atta a favorire un miglioramento produttivo, in un’ottica di sviluppo sostenibile, vocato al risparmio di tutte le risorse naturali ed alla preservazione della biodiversità e dell’equilibrio ecologico dell’ecosistema locale.
Il progetto riguarda in particolare la zona a cavallo della provincia di Foggia e della BAT, su terreni fortemente vocati a questi sistemi colturali nei quali sono presenti – ha rimarcato nel suo intervento il professor Lopriore – i presupposti ottimali per ottenere significativi risultati nel miglioramento produttivo tanto dal punto di vista dell’efficienza che della qualità. Risultati che possono arrivare mettendo a sistema, l’innovazione dei più moderni impianti superintensivi con i requisiti molto favorevoli della zona interessata, tanto per la fertilità e le caratteristiche morfologiche dei terreni da coltivare che per la facilità di approvvigionamento idrico.
Inoltre, come è stato evidenziato più volte nel corso della presentazione del progetto, ATMiRCap ha una grande valenza culturale per l’agricoltura di Capitanata in quanto mette in comunicazione diretta, con risultati sperimentati sul campo, ricerca universitaria e produzione. Un lavoro su cui, è stato rimarcato, c’è ancora da lavorare per superare alcune storiche e consolidate resistenze culturali. Un impegno e una necessità su cui Confagricoltura è da tempo impegnata con diverse attività e di cui ATMiRCap appare un riuscito esempio.