“Il futuro della provincia di Foggia post-pandemia passa attraverso una ritrovata centralità dell’agricoltura; una centralità che è economica, ma anche sociale e culturale. Per questo dobbiamo fare in modo che gli ingenti investimenti comunitari che arriveranno in Italia con le risorse del Next Generation EU diano al settore, alla cura della terra, la giusta valorizzazione”.
È stato questo il cuore del ragionamento proposto dal presidente di Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone nel corso della prima riunione del tavolo tecnico aperto dal presidente dell’Ente Provincia, Nicola Gatta per individuare una azione comune in vista delle progettualità del Recovery Fund per il territorio di Capitanata.
Nel ringraziare il presidente Gatta per l’iniziativa che apre un confronto di merito per scelte strategiche che condizioneranno il futuro delle prossime generazioni, Schiavone ha rimarcato come: “la trasversalità delle linee di azione: innovazione digitale, sostenibilità, transizione ecologica, infrastrutture immateriali e materiali, sono il cuore del futuro del settore agricolo. Per questo, come territorio, dovremo essere bravi ad individuare progettualità in grado di dare ad un settore trainante per la ripresa economica gli strumenti utili per attrarre e favorire l’ingresso delle nuove generazioni in agricoltura”.
Nel merito il presidente di Confagricoltura Foggia ha evidenziato come le risorse complessive messe a disposizione del settore in Italia dal Piano (1,8 miliardi di euro) non permetteranno di raggiungere quella sovranità alimentare di cui tanto si parla. Così come sembrano mancare interventi diretti a vantaggio delle imprese che oltre ai risvolti economico-produttivi sono pure parte determinante nella cura del territorio e della sostenibilità ambientale.
Sulle progettualità cantierabili sul territorio, le priorità evidenziate dal tavolo di lavoro del CIS restano assolutamente centrali, con particolare attenzione per le infrastrutture viarie e la Diga di Piano dei Limiti. Accanto a questo però – conclude il presidente Schiavone – c’è bisogno di un cambio culturale che dia nuovo valore al settore agricolo, esaltando la tradizione e la capacità produttiva locale con la ricerca scientifica e l’innovazione; per assicurare quella sostenibilità economica e quella transizione ecologica che rappresenta il futuro per tutti”.