Il significativo calo dei prezzi sul mercato del grano duro preoccupa non poco Confagricoltura Foggia che continua a monitorare una situazione che si è fatta delicata per gli agricoltori locali. Ma nei momenti di difficoltà è importante mantenere la calma, senza per questo rinunciare a difendere i produttori da politiche speculative miopi che possono arrecare danni non solo al settore primario, ma a tutta la filiera. Una filiera che rappresenta la vera ricchezza del nostro territorio.
La provincia di Foggia è al momento a 2/3 della campagna granaria 2023. Alcune zone del nostro territorio devono ancora completare la fase di raccolto. Un territorio che è il più importante bacino produttivo di grano duro d’Italia e tra i più rilevanti d’Europa, produce conseguenze su di un mercato che resta comunque condizionato da dinamiche internazionali difficilmente controllabili. Ovviamente al termine della trebbiatura gli innegabili cali di produzione, finiranno con il farsi sentire sulla determinazione del prezzo implicando come naturale conseguenza un aumento del prodotto Made in Italy.
Non a caso – evidenziano dall’associazione di categoria presieduta da Filippo Schiavone – le transazioni in corso in queste ultime ore, che determinano l’andamento del grano alla Borsa Merci della CCIAA di Foggia, fanno ipotizzare già un primo significativo aumento del prezzo già dalla seduta di domani.
È altresì ovvio che, con i costi di produzione registrati quest’anno e con le rese che molte aree della Capitanata hanno registrato, è necessario che gli aumenti determino un prezzo congruo per le aziende agricole.
“La cerealicoltura e la sua filiera sono troppi importanti per la provincia di Foggia perché si possa correre il rischio che gli agricoltori non seminino grano e riconvertano la produzione.
Per questo – evidenziano dall’associazione di categoria presieduta da Filippo Schiavone – ribadiamo la necessità di consolidare i rapporti interprofessionali di filiera, facendo fronte comune con tutte le altre organizzazioni di categoria, per giungere ad accordi in grado di valorizzare in modo adeguato la qualità e il lavoro degli agricoltori del nostro territorio”.